Risposta ad Interpellanza urgente ANTONELLO GIACOMELLI ed altri (PD)

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INTERPELLANZA URGENTE n. 2-715 ANTONELLO GIACOMELLI ed altri (PD)

Gli interpellanti chiedono di sapere se il Ministro intenda adottare con la massima tempestività iniziative volte allo snellimento riduzione e semplificazione di tempi, vincoli e iter burocratici vigenti in vista della ripresa delle attività economiche.

Signor Presidente, onorevoli deputati,

ringrazio gli interpellanti per l’opportunità di intervenire su un tema così rilevante proseguendo nel solco di quanto già illustrato in sede di audizione nella Commissione parlamentare per la semplificazione qualche mese fa e di definire dunque le modalità di intervento.

La drammatica diffusione del COVID-19 ha costretto le amministrazioni a fornire risposte immediate con gli strumenti dell’emergenza, ma sappiamo bene che la contingenza attuale acuisce un’esigenza di snellimento procedurale e abbattimento di tempi e costi burocratici per i cittadini e le imprese che è fortemente sentita e perdura da molti anni, ancora non esaudita e dai risultati insoddisfacenti.

Vale la pena ricordare che il disegno di legge annuale di semplificazione, citato dagli interpellanti, si è fermato 15 anni fa; ciò ovviamente non significa che in materia di semplificazione non sia stato fatto nulla nel frattempo.

Come noto era stato già previsto un pacchetto di azioni cosiddette rapide per affrontare tempestivamente una serie di criticità. L’attuale contingenza ha richiesto l’attivazione di misure urgenti che hanno di fatto anticipato una parte di azioni rapide.

Queste saranno accompagnate da azioni e misure successive, che necessitano di approfondimento e di un percorso condiviso, che comunque la maggioranza di Governo ha già affrontato e in parte definito in via preliminare.

A titolo esemplificativo tra le prime misure segnalo quelle riguardanti lo smart working, nonché lo snellimento delle procedure di acquisto di beni e servizi informatici e digitali da parte di Consip e al contempo delle singole amministrazioni sono un esempio.

Dalla consultazione pubblica “Semplifichiamo”, appena conclusasi, di cui avevo dato annuncio nell’audizione emerge che:

- al primo posto per “iperburocraticità” gli utenti hanno segnalato la richiesta da parte delle pubbliche amministrazioni di informazioni, atti e documenti già possedute e conosciute – molti i casi esposti, tra i quali, per esempio, la richiesta dei dati catastali e della registrazione del contratto d’affitto per il cambio di residenza, la richiesta dei dati reddituali o dell’ISEE più volte nell’anno -;

- al secondo posto, la scarsa digitalizzazione in molti settori, in particolare le persistenti difficoltà ad effettuare i pagamenti telematici alle PA;

- al terzo posto, si collocano gli ostacoli burocratici in materia edilizia.

È evidente che le politiche di semplificazione per essere efficaci, hanno bisogno di un forte e coordinato impegno collegiale del Governo e della maggioranza, nonché del coinvolgimento delle amministrazioni a tutti i livelli: Ministeri, Regioni ed Enti Locali.

In tal senso, il Governo ha deciso di potenziare lo strumento dell’Agenda, traducendola in un vero e proprio Piano di semplificazione per l’Italia che, condiviso con le Regioni e gli Enti Locali, individui obiettivi, risultati attesi, responsabilità e tempi di realizzazione, necessariamente da accompagnare con azioni di monitoraggio e verifica dei risultati e di rafforzamento della capacità amministrativa.

A riguardo, la settimana scorsa la Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha inviato le sue designazioni. Ritengo opportuno segnalare che gli interlocutori istituzionali sono quotidianamente impegnati con le problematiche connesse all’emergenza.

Le politiche di semplificazione che si intende condurre trovano loro fondamento sulle seguenti azioni:

● ridurre lo scarto temporale tra l’emanazione della norma e sua efficacia tramite provvedimenti attuativi (tempistiche per l’operatività, modalità di accesso, modulistica, ecc.);

● assicurare la massima velocità di accesso ai benefici, attraverso un sistema definito di controlli ex post dei requisiti;

● per gli operatori economici commisurare gli oneri burocratici alle attività esercitate ed alla loro grandezza.

In via immediata e con ripercussioni di tipo sistemico si intende intervenire sul c.d. “once only”, un principio vigente nel nostro ordinamento da molto tempo, ma evidentemente ancora inapplicato.

Le pubbliche amministrazioni non devono più chiedere al cittadino e all’impresa dati e documenti che già possiedono o possono reperire da altre pubbliche amministrazioni.

Tale intervento trova la sua cornice nella costruzione di un’amministrazione digitale ed interconnessa: questo vuol dire garantire ai cittadini e alle imprese la possibilità di svolgere le pratiche a distanza, imprimendo una spinta potente e decisa alla digitalizzazione delle PA, vero catalizzatore per la riorganizzazione dei processi, la semplificazione e l’omogeneizzazione della modulistica; fermo restando il diritto per l’utente di ricevere assistenza sulla pratica di proprio interesse e, quando è necessario, ad un ricevimento “dal vivo” su appuntamento.

In sostanza, si tratta di garantire il diritto all’accesso multicanale ai servizi e agli uffici della PA.  

Ulteriori misure prioritarie e condivise dell’azione di semplificazione, per la ripresa del Paese, cito:

- interventi di semplificazione in ambito edilizio per agevolare la rigenerazione urbana, contrastare il consumo di suolo, migliorare le prestazioni energetiche e di sicurezza antisismica degli edifici, rimettere in moto il settore in favore delle imprese, dell’occupazione nonché dell’indotto, senza abbassare ovviamente i livelli di tutela del paesaggio e dei beni culturali;

- interventi per accelerare la c.d. “green economy”, tagliando tempi e procedure, al fine di raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale per l’energia ed il clima;

- interventi volti alla piena diffusione della banda ultra larga, attraverso la semplificazione degli iter autorizzativi per gli scavi e la posa delle infrastrutture.

Con riguardo alla necessità di “una fase di verifica” delle misure di semplificazione di volta in volta introdotte, come segnalato dagli interpellanti, ritengo opportuno sottolineare, come detto poc’anzi, che è già parte integrante delle linee di intervento del Governo e, a mio avviso, è decisiva: più in generale, sono consapevole del fatto che il risultato non può ritenersi raggiunto finché non è percepito tale da cittadini e operatori economici.

In conclusione, sarò lieta di avere ulteriori occasioni di confronto e approfondimento sul tema e di ricevere contributi e proposte che vorrete farmi pervenire.

La risposta alle grandi sfide di oggi richiede un impegno senza precedenti da parte di tutti: Governo, Parlamento e di ogni attore istituzionale, sociale ed economico.

Il ministro per la PA Fabiana Dadone