Contratto Funzioni centrali, ecco i principali contenuti della preintesa

21 dicembre 2021

Oggi, 21 dicembre, è stata firmata all’Aran la preintesa con i sindacati relativa al contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni centrali per il triennio 2019-2021, che riguarda 225.000 dipendenti pubblici. Questo traguardo, operativo e simbolico, dà concreta attuazione alla milestone del Pnrr sulla riforma del lavoro pubblico e mette al centro il capitale umano che muove la macchina amministrativa del Paese, e che è stato fondamentale nella gestione della pandemia.
 
Con la preintesa, si rispettano gli impegni contenuti nel Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato il 10 marzo tra Governo e sindacati. 
 
In sintesi, l'accordo prevede l’introduzione di una quarta area, ossia “l’area delle elevate professionalità” in cui saranno assunti i dipendenti altamente qualificati; la regolamentazione del lavoro agile, nel rispetto della soddisfazione di cittadini e imprese, un’attenzione maggiore alla formazione del personale, cruciale per sostenere la transizione digitale; una rivisitazione di alcuni istituiti normo-economici previsti dal precedente CCNL, come le assenze per malattia in caso di gravi patologie. 
 
Sul piano economico, la preintesa garantisce benefici economici a regime, decorrenti dal 1° gennaio 2021, pari a circa 105 euro medi per 13 mesi e prevede l’utilizzo di risorse aggiuntive, stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1° gennaio di tale anno, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese. L’intesa riconosce anche arretrati contrattuali medi, per il periodo 2019-2021, pari a circa 1.800 euro.