Raccomandazione del Consiglio sulle Strategie di Governo Digitale

Versione testuale del documento

Adottata il 15/07/2014

Informazioni di base

La Raccomandazione sulle Strategie per il governo digitale è stata adottata dal Consiglio dell'OCSE il 15 luglio 2014 su proposta del Comitato per la governance pubblica. La Raccomandazione è il primo strumento giuridico internazionale sul Governo digitale. Essa ha come obiettivo di aiutare gli Aderenti ad adottare approcci più strategici affinché l’uso della tecnologia stimoli una maggiore apertura, efficienza, partecipazione e innovazione nelle pubbliche amministrazioni.

La Raccomandazione propone delle linee guida per una comprensione e un’impostazione condivisa su come prepararsi e sfruttare al meglio i cambiamenti tecnologici e le opportunità digitali in una prospettiva a lungo termine al fine di creare valore pubblico e ridurre i rischi connessi alla qualità dei servizi pubblici, all'efficienza del settore pubblico, alla partecipazione e inclusione sociale, alla fiducia dei cittadini e alla governance multilivello e multi-attore.

IL CONSIGLIO

VISTO l’Articolo 5 b) della Convenzione sull’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) del 14 dicembre 1960;

VISTA la Raccomandazione del Consiglio relativa alle linee guida per la protezione della vita privata e dei flussi transfrontalieri di dati personali [C(80)58/FINAL, e ss.mm.]; la Raccomandazione del Consiglio sul miglioramento della qualità della regolamentazione governativa [C(95)21/FINAL]; la Raccomandazione del Consiglio sul miglioramento della condotta etica nel servizio pubblico, compresi i Principi di gestione dell'etica nel servizio pubblico [C(98)70/FINAL]; la Raccomandazione del Consiglio relativa agli orientamenti per la sicurezza dei sistemi e delle reti di informazione - verso una cultura della sicurezza [C(2002)131/FINAL]; la Raccomandazione del Consiglio sull'autenticazione elettronica [C(2008)36]; la Raccomandazione del Consiglio per un migliore accesso e un uso più efficiente delle informazioni nel settore pubblico [C(2007)68]; la Raccomandazione del Consiglio relativa al miglioramento dell'integrità negli appalti pubblici [C(2008)105]; la Raccomandazione del Consiglio relativa alla protezione delle infrastrutture informatiche critiche [C(2008)35]; la Raccomandazione del Consiglio relativa alla protezione dei minori in rete [C(2011)155]; la Raccomandazione del Consiglio relativa ai principi per la definizione delle politiche in materia di Internet [C(2011)154]; la Raccomandazione del Consiglio sui principi di governance pubblica dei partenariati pubblico-privato [C(2012)86]; la Raccomandazione del Consiglio sui servizi di roaming mobile internazionale [C(2012)7]; la Raccomandazione del Consiglio sulla politica di regolamentazione e la governance [C(2012)37]; la Raccomandazione del Consiglio sull'investimento pubblico efficace a tutti i livelli di Governo [C(2014)32]; la Raccomandazione del Consiglio sulla governance dei rischi critici [C/MIN(2014)8/FINAL];

VISTA l'Agenda sul tema "Fiducia nel Governo: dati, politiche e processi decisionali", accolta con favore dal Consiglio ministeriale del 2013 [C/MIN(2013)4/FINAL, allegato III];

RICONOSCENDO che gli investimenti pubblici in materia di Governo digitale avvengono a tutti i livelli di Governo, creando così un contesto di responsabilità condivisa tra tutti i livelli di Governo;

RICONOSCENDO una nuova fase di maturità nell'uso delle tecnologie digitali da parte delle amministrazioni pubbliche e il passaggio dal Governo elettronico al Governo digitale al fine di aprire, innovare e modernizzare i settori pubblici;

RICONOSCENDO che sia in periodi di pressione fiscale che di espansione, i Governi devono conseguire maggiore efficienza ed efficacia della spesa pubblica, anche in relazione alle tecnologie digitali;

RICONOSCENDO la necessità di una visione comune per garantire un uso coerente delle tecnologie digitali in tutte le aree di intervento politico e a tutti i livelli di Governo;

RICONOSCENDO che il Governo digitale può dare un contributo cruciale allo sviluppo sostenibile e alla crescita a livello nazionale e subnazionale, nonché aiutare a sviluppare, nel presente e nel futuro, azioni necessarie per accrescere la fiducia e il benessere dei cittadini;

PRENDENDO ATTO che l'OCSE svolge un ruolo guida nel sostenere l'uso delle tecnologie per favorire il buon governo a livello nazionale e subnazionale;

VISTO il documento informativo sui principi enunciati nella presente Raccomandazione di cui la Rete sull'e-government del Comitato per la governance pubblica ha preso atto [GOV/PGC/EGOV(2013)1].

Su proposta del Comitato per la governance pubblica:

  1. CONVIENE che, ai fini del presente progetto di Raccomandazione, si utilizzano le seguenti definizioni:
  • Per Governo elettronico si intende l'uso da parte dei Governi delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), e in particolare di Internet, come strumento per il miglioramento della pubblica amministrazione;
  • Per Governo digitale si intende l'uso delle tecnologie digitali come parte integrante delle strategie di modernizzazione dei Governi per creare valore pubblico. Si basa su un ecosistema di Governo digitale composto da attori governativi, organizzazioni non governative, imprese, associazioni di cittadini e individui che supportano la produzione e l'accesso a dati, servizi e contenuti attraverso le interazioni con il Governo;
  • Per tecnologie digitali si intendono le ICT, compreso Internet, le tecnologie e i dispositivi mobili, nonché le analisi dei dati utilizzati per migliorare la produzione, la raccolta, lo scambio, l'aggregazione, la combinazione, l'analisi, l'accesso, la possibilità di ricerca e la presentazione dei contenuti digitali, anche per lo sviluppo di servizi e applicazioni;
  • Per valore pubblico si intendono i vari benefici per la società che possono variare a seconda della prospettiva o degli attori, tra cui: 1) beni o servizi che soddisfano i desideri dei cittadini e dei clienti; 2) scelte produttive che soddisfano le aspettative dei cittadini in materia di giustizia, equità, efficienza ed efficacia; 3) istituzioni pubbliche adeguatamente organizzate e produttive che riflettono i desideri e le preferenze dei cittadini; 4) equità ed efficienza della distribuzione; 5) uso legittimo delle risorse per realizzare scopi pubblici; e 6) innovazione e adattabilità a preferenze e richieste mutevoli.

RACCOMANDA che i Governi sviluppino e attuino strategie di Governo digitale che:

  1. Garantiscano una maggiore trasparenza, apertura e inclusività dei processi e delle attività governative attraverso:
  • processi aperti e inclusivi, accessibilità, trasparenza e accountability tra i principali obiettivi delle strategie nazionali di Governo digitale;
  • norme aggiornate in materia di accountability e trasparenza, riconoscendo i diversi contesti e le diverse aspettative create dalle tecnologie e dagli approcci digitali;
  • misure per affrontare i "divari digitali" esistenti (ossia il fatto che le società possono essere composte da persone che hanno, e altri che non hanno, accesso alle tecnologie digitali e capacità per utilizzarle) ed evitare l'emergere di nuove forme di "esclusione digitale" (ossia non essere in grado di trarre vantaggio dai servizi e dalle opportunità digitali).

     2.Incoraggino l'impegno e la partecipazione degli attori pubblici, privati e della società civile nell'elaborazione delle politiche e nella progettazione e nell'erogazione dei servizi pubblici:

  • affrontando le questioni relative ai diritti dei cittadini, all'organizzazione e allo stanziamento delle risorse, all'adozione di nuove regole e norme, all'uso di strumenti di comunicazione e allo sviluppo di capacità istituzionali per facilitare l'impegno di tutte le fasce di età e di popolazione, in particolare attraverso il chiarimento delle responsabilità e delle procedure formali (ad es., adozione di linee guida che chiariscano i ruoli e le procedure per l’elaborazione e la gestione dei conti pubblici ufficiali sui social media, norme sulla condivisione dei dati);
  • individuando e coinvolgendo organizzazioni non governative, imprese o cittadini per creare un ecosistema di Governo digitale a sostegno dell’erogazione e dell'uso dei servizi digitali. Ciò comporta l'uso di modelli economici per incentivare gli attori interessati ad adeguare la domanda e l'offerta nonché la creazione di un quadro di collaborazione sia all'interno del settore pubblico che verso l’esterno.

    3. Creino una cultura basata sui dati all’interno del settore pubblico:

  • Sviluppando quadri che consentano, orientino e promuovano l'accesso, l'uso e il riuso di un volume crescente di dati empirici, statistiche e dati relativi al funzionamento, ai processi e ai risultati al fine di (a) aumentare l'apertura e la trasparenza e (b) promuovere la partecipazione pubblica all'elaborazione delle politiche, alla creazione di valore pubblico, alla progettazione e all'erogazione dei servizi;
  • conciliando la necessità di fornire dati ufficiali che siano, al contempo, rilasciati in tempo utile e affidabili, e gestendo i rischi legati all’uso improprio dei dati in relazione alla maggiore disponibilità degli stessi in formato aperto (ad es. consentendone l'uso e il riuso e la possibilità per gli attori non governativi di riutilizzare e integrare i dati per ottimizzarne il valore economico e sociale pubblico).

4. Riflettano un approccio di gestione del rischio per affrontare le questioni di sicurezza digitale e di privacy e prevedano l'adozione di misure di sicurezza efficaci e appropriate tali da aumentare la fiducia nei servizi pubblici.

RACCOMANDA che, nello sviluppare le loro strategie di Governo digitale, i Governi dovrebbero:

 

  1. Assicurare la leadership e l'impegno politico a favore della strategia, attraverso una combinazione di sforzi volti a promuovere il coordinamento e la collaborazione interministeriale, a fissare le priorità e a facilitare il coinvolgimento e il coordinamento delle istituzioni competenti a tutti i livelli di Governo nell’attuazione della strategia per il Governo digitale.

 

  1. Garantire un uso coerente delle tecnologie digitali in tutte le aree politiche di intervento e a tutti i livelli di Governo:
  • coinvolgendo le parti interessate e gli altri livelli di Governo al fine di fornire contributi allo sviluppo della strategia per il Governo digitale;
  • integrando la strategia per il Governo digitale nelle riforme generali della pubblica amministrazione;
  • individuando la complementarietà, l'allineamento e il rafforzamento reciproco tra la strategia per il Governo digitale e altre strategie settoriali pertinenti;
  • fornendo all'istituzione formalmente responsabile del coordinamento del Governo digitale i meccanismi per allineare le scelte strategiche globali di investimento nelle tecnologie digitali con la diffusione della tecnologia nei vari ambiti di azione politica.

       2. Istituire quadri organizzativi e di governance efficaci per coordinare l'attuazione della strategia digitale all'interno del Governo e tra i suoi vari livelli:

  • individuando chiaramente le responsabilità per garantire il coordinamento generale dell'attuazione della strategia per il Governo digitale;
  • istituendo un sistema di “controlli e contrappesi” sulle decisioni adottate dai Governi in materia di spesa tecnologica al fine di aumentare il livello di accountability, accrescere la fiducia dei cittadini e migliorare il processo decisionale e la gestione per ridurre al minimo i rischi di insuccesso e ritardo dei progetti.

        3. Rafforzare la cooperazione internazionale con altri Governi per servire meglio i cittadini e le imprese oltre frontiera e massimizzare i vantaggi che possono derivare dalla tempestiva condivisione delle conoscenze e dal coordinamento delle strategie digitali a livello internazionale.

 

IV. RACCOMANDA che, nell'attuare le strategie per il Governo digitale, i Governi:

  1. Elaborino analisi e piani economici chiari per sostenere il finanziamento e l'attuazione mirata di progetti sulle tecnologie digitali:
  • specificando il valore aggiunto di tutti i progetti al di sopra di una determinata soglia di bilancio per individuare i benefici economici, sociali e politici attesi, giustificare gli investimenti pubblici e migliorare la gestione del progetto;
  • coinvolgendo i portatori di interesse principali nella definizione dei piani economici (compresi i responsabili e gli utenti dei servizi finali, i diversi livelli di Governo coinvolti o interessati dal progetto, il settore privato o i fornitori di servizi senza scopo di lucro) per assicurare la loro adesione e la compartecipazione ai benefici realizzati.

      2.Rafforzare la capacità istituzionale di gestione e monitoraggio sullo stato di attuazione dei progetti:

  • adottando sistematicamente approcci strutturati, anche per la gestione dei rischi, che prevedano l’acquisizione di una maggiore quantità di dati durante l'attuazione dei progetti nonché incentivi per promuovere l'utilizzo dei dati per il monitoraggio degli esiti dei progetti;
  • garantendo la disponibilità in qualsiasi momento di un quadro completo delle iniziative digitali in corso per evitare la duplicazione di sistemi e dataset;
  • stabilendo quadri di valutazione e misurazione dei risultati dei progetti a tutti i livelli di Governo e adottando e applicando in modo uniforme norme, orientamenti, codici per gli appalti nonché il rispetto dei quadri di interoperabilità, per la presentazione periodica di rapporti e l’erogazione condizionale dei finanziamenti;
  • rafforzando le competenze digitali e di gestione dei progetti del settore pubblico, attivando, ove necessario, collaborazioni e/o partenariati con attori del settore privato e non governativo;
  • realizzando in modo tempestivo la condivisione, sperimentazione e valutazione dei prototipi con il coinvolgimento degli utenti finali previsti in modo da poter adeguare e ricalibrare i progetti in modo efficace.

       3. Procedere all’acquisto di tecnologie digitali valutando dapprima le risorse esistenti, ivi comprese le competenze digitali, i profili professionali, le tecnologie, i contratti, gli accordi tra enti per il miglioramento dell'efficienza, per promuovere l'innovazione e sostenere al meglio gli obiettivi indicati nel programma generale di modernizzazione del settore pubblico. Le norme in materia di appalti e di contratti dovrebbero essere aggiornate, ove opportuno, per renderle compatibili con le moderne modalità di sviluppo e diffusione delle tecnologie digitali.

1. Garantire che i quadri giuridici e normativi generali e settoriali consentano di cogliere le opportunità digitali attraverso:

 

  • la loro eventuale revisione;
  • l’integrazione, all’interno del processo di valutazione d’impatto della regolamentazione, di una valutazione delle ripercussioni dei nuovi provvedimenti legislativi sulle esigenze tecnologiche delle amministrazioni.
  1. INVITA il Segretario Generale a diffondere la presente Raccomandazione.
  2. INVITA gli Aderenti a diffondere la presente Raccomandazione a tutti i livelli di Governo.
  3. INVITA i non Aderenti a prendere in considerazione la presente Raccomandazione e ad aderirvi.
  4. INCARICA il Comitato per la governance pubblica di monitorare l'attuazione della presente Raccomandazione e di riferire al Consiglio entro tre anni dalla sua adozione e successivamente a intervalli regolari, previa consultazione del Comitato per le politiche dell'economia digitale.

Aderenti *

OCSE Membri      Non-Membri       Altro

Australia              Stati Uniti            Argentina

Austria                                             Brasile

Belgio                                             Colombia

Canada                                           Costa Rica

Cile                                                 Egitto

Corea                                              Kazakistan

Danimarca                                        Marocco

Estonia                                             Panama

Finlandia                                          Perù

Francia                                             Federazione Russa

Germania

Giappone

Grecia

Irlanda

Islanda

Israele

Italia

Lettonia

Lituania

Lussemburgo

Messico

Nuova Zelanda

Norvegia

Olanda

Polonia

Portogallo

Regno Unito

Repubblica Ceca

Republica Slovacca

Slovenia

Spagna

Svezia

Svizzera

Turchia

Ungheria

*Ulteriori informazioni e dichiarazioni sono disponibili nella Raccolta degli strumenti giuridici dell'OCSE:http://legalinstruments.OCSE.org

 

L’OCSE

L’OCSE è un forum unico nel suo genere in cui i Governi lavorano insieme per affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali della globalizzazione. L'OCSE è anche in prima linea negli sforzi per comprendere e aiutare i Governi a rispondere a nuovi sviluppi e preoccupazioni, come il Governo societario, l'economia dell'informazione e le sfide legate all'invecchiamento della popolazione. L'Organizzazione fornisce un contesto in cui i Governi possono confrontare le esperienze politiche, cercare risposte a problemi comuni, identificare le buone pratiche e lavorare per coordinare le politiche nazionali e internazionali.

I Paesi membri dell'OCSE sono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Corea, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria. L'Unione europea partecipa ai lavori dell'OCSE.

Strumenti giuridici dell'OCSE

Dalla creazione dell'OCSE nel 1961, nel suo ambito sono stati prodotti circa 450 strumenti di diritto sostanziale. Tra questi figurano gli atti dell'OCSE (ossia le Decisioni e le Raccomandazioni adottate dal Consiglio dell'OCSE conformemente alla convenzione OCSE) e altri strumenti giuridici sviluppati nel quadro dell'OCSE (ad esempio Dichiarazioni, Accordi internazionali).

Tutti gli strumenti giuridici sostanziali dell'OCSE, in vigore o abrogati, sono elencati nel compendio online degli strumenti giuridici dell'OCSE. Essi si articolano in cinque categorie:

  • Decisioni: gli strumenti giuridici dell’OCSE giuridicamente vincolanti per tutti i membri, ad eccezione di quelli che si astengono al momento dell'adozione. Pur non essendo trattati internazionali, comportano lo stesso tipo di obblighi giuridici. Gli aderenti hanno l'obbligo di attuare le decisioni e devono adottare le misure necessarie per tale attuazione.
  • Raccomandazioni: strumenti giuridici dell’OCSE che non sono giuridicamente vincolanti, ma la pratica conferisce loro una grande forza morale in quanto rappresentano la volontà politica degli Aderenti. Ci si aspetta che gli Aderenti facciano del loro meglio per attuare pienamente una Raccomandazione. Pertanto, i membri che non intendono farlo di solito si astengono quando viene adottata una Raccomandazione, anche se ciò non è richiesto in termini giuridici.
  • Dichiarazioni: strumenti giuridici dell’OCSE elaborati all'interno dell'Organizzazione, generalmente nell'ambito di un organo sussidiario. Di solito fissano principi generali o obiettivi a lungo termine, hanno un carattere solenne e sono generalmente adottati nelle riunioni ministeriali del Consiglio o dei comitati dell'Organizzazione.
  • Accordi Internazionali: Strumenti giuridici dell'OCSE negoziati e conclusi nel quadro dell'Organizzazione. Essi sono giuridicamente vincolanti per le parti.
  • Accordi, Intese ed altro: nel corso del tempo sono stati sviluppati diversi strumenti giuridici sostanziali specifici nel quadro dell'OCSE, come l'accordo sui crediti all'esportazione che beneficiano di sostegno pubblico, l'intesa internazionale sui principi del trasporto marittimo e le raccomandazioni del Comitato per l'assistenza allo sviluppo (CAS).