Il Mattino - Lorenzo Calò

«Dai bambini di Caivano la classe dirigente del Paese»

3 giugno 2024

Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, sarà domani a Caivano (ore 9.30) per inaugurare Villa Pascarola, spazio pubblico ludico istituito dal Consiglio dei bambini e delle bambine che hanno anche proclamato la Prima Giornata del Gioco. Coinvolti circa 2mila alunni che frequentano quattro istituti comprensivi di Caivano: De Gasperi, Cilea Mameli, Milani e Parco Verde. L'evento si inquadra nell'ambito degli interventi di riqualificazione e rilancio di Caivano.

Ministro Zangrillo, dopo il 4 giugno, sono previsti anche altri eventi con protagonisti i bambini di Caivano?

«La cultura del rispetto delle regole e delle istituzioni può essere diffusa soltanto se si parte dai più giovani. Abbiamo voluto il Consiglio delle bambine e dei bambini per dar loro voce e ascolto, rendendoli di nuovo protagonisti di un territorio che per crescere ha bisogno anche del loro entusiasmo e delle loro idee. La Giornata del Gioco è soltanto la prima di una serie di iniziative che intendiamo realizzare per chi, tra qualche anno, avrà la responsabilità di gestire questa città».

Il gioco va bene, ma quali sono le misure concrete di contrasto della povertà educativa in un'area fortemente depressa e a spiccato condizionamento criminale?

«Il rapporto tra minori e territorio è una questione tutt'altro che secondaria, come purtroppo hanno evidenziato i noti fatti di cronaca di un anno fa. Organizzare una Giornata del Gioco, dando così attuazione a una delle prime delibere del Consiglio delle bambine e dei bambini, è un modo per far sì che si riapproprino dei loro spazi, che nel frattempo sono stati recuperati. Al centro sportivo inaugurato la scorsa settimana dalla presidente Meloni si aggiunge ora la villa comunale di Pascarola, completamente riqualificata, e presto lo sarà anche la villa Falcone e Borsellino. Ma non intendiamo fermarci a questo. Dei 31 nuovi assunti in Comune, grazie al concorso che abbiamo gestito in tempi record nei mesi scorsi, ci sono anche sei assistenti sociali e altrettanti educatori scolastici. Fatti concreti per creare i presupposti della rinascita di questa comunità».

Quali le misure per la pubblica amministrazione a Caivano: assunzioni, formazione personale, concorsi per garantire il funzionamento della macchina amministrativa?

«Lo scorso ottobre abbiamo istituito una task force di dirigenti e funzionari del Dipartimento della Funzione pubblica e del Formez che lavorano al fianco dei dipendenti per ridare efficienza a una macchina amministrativa che si era inceppata. In collaborazione con la Commissione straordinaria e il Commissario straordinario del governo, la task force ha sviluppato un Programma di interventi ben articolato, con al primo punto le 31 nuove assunzioni, tra cui 15 unità di polizia municipale. Nuove risorse che, prima di entrare in servizio, sono state adeguatamente formate. Presto sarà inoltre possibile inserire altri 17 dipendenti, in prevalenza contabili e operai. Forze fresche per consentire al Comune di tornare a fornire a cittadini, famiglie e imprese i servizi di cui hanno bisogno».

Qual è il ruolo del Sud nelle dinamiche della Pa? (Turn over, pensionamenti, merito, formazione dei dirigenti)

«La Pubblica amministrazione, come dico spesso, è il motore essenziale dello Stato. Senza una burocrazia efficiente, alleata di cittadini e imprese, non esiste crescita. E questo vale per il Nord come per il Sud, a cui dobbiamo dedicare una attenzione ancora maggiore per le sue specificità. Ecco perché abbiamo l'ambizione di fare del progetto Caivano un modello da applicare dove i nostri enti fanno più fatica a mettersi al passo coi tempi e con le necessità che cambiano».

Forza Italia chiuderà giovedì 6 giugno a Napoli la campagna elettorale per le Europee. Perché questa scelta e qual è l'obiettivo?

«Perché Napoli è una delle capitali d'Italia e perché abbiamo a cuore il Sud come il Nord del Paese. Gli obiettivi del partito sono quelli che ha fissato il nostro segretario nazionale, Antonio Tajani: vogliamo raggiungere la doppia cifra e continuare a essere il punto di riferimento di tutti i moderati, centro di gravità del centrodestra, in Italia e in Europa».

Perché Forza Italia dice sì a Macron e a un'eventuale alleanza con i Socialisti e no a Le Pen e alla possibilità di creare un asse di centrodestra europeo con i Conservatori guidati da Meloni?

«La nostra posizione in Europa è molto chiara ed è quella tracciata trent'anni fa dal nostro fondatore, Silvio Berlusconi. Forza Italia è nel Partito Popolare europeo e non farà mai alleanze con chi è contro l'Europa, con chi vuole uscire dall'euro, con cui vuole abbandonare la Nato».

Tajani presidente della Commissione Ue è solo una suggestione? Meglio Draghi, Letta o von der Leyen?

«Per capacità ed esperienza Tajani sarebbe un ottimo presidente della Commissione europea, certamente il più qualificato. Antonio non ha bisogno di consigli e ovviamente la decisione sarà soltanto sua, anche se credo che il ruolo di vicepremier e ministro degli Esteri, oltre che di segretario nazionale di Forza Italia, lo rendano indispensabile all'Italia. Abbiamo bisogno di lui».