La Stampa - Claudia Luise

«Daremo alla Pa tutti gli strumenti necessari per affrontare la sfida del Pnrr»

14 aprile 2023

«Pubblica amministrazione e cultura d'impresa. La sfida della formazione». È questo il titolo dell'incontro organizzato oggi da Infor Elea e da SAA - School of Management a cui partecipa il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.

Ministro, come procedono le assunzioni per la Pa?

«La pubblica amministrazione sconta un ritardo causato da decenni di blocco del turn over, che ha determinato, oltre all'innalzamento dell'età media dei dipendenti, una perdita di circa 300 mila persone. Una tendenza che abbiamo iniziato ad invertire. Lo scorso anno abbiamo immesso in ruolo oltre 150 mila persone e ne prevediamo altrettante nel 2023. La carenza degli organici, e le nuove sfide del Pnrr, ci hanno spinto a fare uno sforzo ulteriore per dotare le amministrazioni centrali e locali degli strumenti necessari per affrontare le sfide che ci attendono. Con il Dl assunzioni, approvato nei giorni scorsi, diamo il via libera a circa 3000 assunzioni straordinarie che si aggiungono alle 10 mila già previste, oltre a quelle da turn over. È una sfida di straordinaria complessità, che vogliamo vincere».

Come pubblico e privato possono collaborare per una formazione più vicina alle necessità delle imprese?

«Occorre superare la dicotomia pubblico e privato e richiamare il principio costituzionale di "amministrazione condivisa", che favorisce l'iniziativa privata in un rapporto di collaborazione. Una trasformazione che passa attraverso indispensabili processi di digitalizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione e alla possibilità di attivare partnership per la realizzazione di progetti di interesse collettivo».

Le Pa non riescono a trovare personale qualificato perché viene pagato poco rispetto al privato. Perché lo Stato non riesce a investire su figure professionali di qualità?

«Non parlerei di un problema che tocca soltanto la Pa: anche il settore privato soffre della mancanza di figure ad alta specializzazione, una carenza determinata dall'innalzamento esponenziale delle esigenze di mercato. Come pubblica amministrazione abbiamo previsto dei meccanismi per non disperdere queste preziose competenze, nel rispetto del principio del lavoro pubblico, con procedure di stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato».

Forza Italia corre il rischio di sgretolarsi schiacciata da Fdi e Lega?

«Fi ha la stessa tempra del presidente Berlusconi, forte e solida. La nostra identità, la nostra forza, i nostri valori non sono in discussione né tanto meno in crisi. Il centrodestra unito si è dimostrato vincente e i nostri elettori hanno continuato a premiarci e a darci fiducia. Ogni tentativo di vederci divisi e vulnerabili sono ricostruzioni giornalistiche prive di qualsiasi appiglio nella realtà. Con i nostri alleati lavoriamo in sinergia e condivisione di intenti nel pieno rispetto dei nostri valori e della nostra storia. Non dimentichiamo mai che il centrodestra è una brillante intuizione del presidente Berlusconi».

Tra non molto si dovrà decidere una eventuale ricandidatura di Cirio, che ne pensa?

«Cirio è un ottimo governatore, il candidato naturale che assicura continuità ai tanti progetti già messi in campo per il territorio, garantendone la realizzazione. Questa giunta ha lavorato molto bene, per cui partiamo da una base importante. È chiaro che l'indicazione dovrà avere l'appoggio di tutti, anche dagli alleati della coalizione di centrodestra».