Comunicare Magazine

Realizzare una Pa all'altezza delle aspettative delle giovani generazioni

24 luglio 2023

PNRR dei Comuni e delle Città: il suo Ministero ha, in qualche modo, ereditato il cantiere delle riforme cui sta dando piena attuazione attraverso i necessari interventi normativi. In merito al tema dell'attrattività della PA locale, soprattutto per i più giovani, quali sono le prospettive di stabilizzazione post 2026, i sistemi di premialità e merito, le possibili evoluzioni in materia di smart working che ritiene possano essere efficaci?

L'attrattività della Pubblica amministrazione è un tema a cui tengo particolarmente perché se vogliamo ingaggiare giovani capaci, motivati e competenti, dobbiamo valorizzare le loro qualità, dare spazio alla loro voglia di crescere, professionalmente e non solo, misurandone e premiandone il merito. Stiamo lavorando in questa direzione, per realizzare una Pubblica amministrazione all'altezza delle aspettative delle giovani generazioni che, con le loro energie, le competenze eterogenee e la nuova visione rappresentano una forte spinta verso il futuro. Raggiungere questo ambizioso obiettivo significa muoverci contemporaneamente su diversi fronti. Da una parte vuol dire esser capaci di stare al passo con i tempi attraverso l'uso di sistemi tecnologi e innovativi, dall'altra significa prestare attenzione alle nostre persone puntando su percorsi di formazione e crescita. Per rendere la PA moderna e competitiva siamo intervenuti sull'introduzione di strategie capaci di combinare tecnologie avanzate e competenze personali. Cambiano le modalità di reclutamento del personale pubblico, grazie al Portale del reclutamento inPA, in cui ogni procedura è gestita in modo totalmente digitale, dalla pubblicazione dei bandi alla graduatoria finale. Una novità che semplifica, velocizza e perfeziona l'accesso al pubblico impiego, che sarà disponibile anche sugli smartphone con una App in via di sviluppo. Sempre sul tema della digitalizzazione, l'altro tassello per la formazione e la valorizzazione del nostro personale pubblico è Syllabus, la piattaforma dedicata alla formazione che, insieme alla direttiva che ho firmato lo scorso marzo, rappresenta l'architrave per dotare dipendenti e amministrazioni di nuove competenze professionali indispensabili per proiettare la nostra organizzazione verso le sfide del futuro. In tema di organizzazione del lavoro ho ripetuto che lo smart working è uno strumento che, se ben utilizzato, può essere una risorsa importante anche per conciliare i tempi vita/lavoro. Recentemente sono tornato sull'argomento semplicemente per evidenziare che non ci sono più i presupposti della pandemia; quindi, dobbiamo lasciare alla regolamentazione ordinaria - prevista oltretutto dai contatti di lavoro - le modalità organizzative per la sua adozione. Sul tema specifico della PA locale e delle stabilizzazioni, vorrei ricordare in particolare che, con il decreto-legge cosiddetto Assunzioni per il rafforzamento della capacità amministrativa, siamo intervenuti per permettere agli Enti territoriali di assumere a tempo indeterminato chi è stato impiegato con contratti a tempo.

Quali novità sono state introdotte dal dpr di riforma dei concorsi?

A inizio Giugno, in Consiglio dei ministri, abbiamo approvato in via definitiva la nuova disciplina dei concorsi che introduce importanti novità sulle modalità di selezione del personale e che, insieme proprio alla conversione in legge del dl sul rafforzamento della capacità amministrativa rappresenta un forte supporto alle amministrazioni. Con questi due provvedimenti abbiamo cercato di accogliere e tradurre operativamente molte richieste emerse dai territori, anche dai piccoli centri, per rafforzare le nostre amministrazioni e imprimere un'accelerazione ai meccanismi di selezione. Con il dpr che modifica i concorsi abbiamo reso totalmente digitali le procedure e abbiamo posto a garanzia delle amministrazioni e dei candidati il limite massimo di sei mesi per la loro conclusione. Scanditi in maniera puntale anche i tempi tra le singole prove. Introdotte anche norme sui concorsi unici, sulla validità delle graduatorie e sugli idonei. Inoltre, norme a tutela dell'accesso delle donne in gravidanza e allattamento alle prove concorsuali e al pubblico impiego. Prevista anche l'eliminazione di qualunque forma di discriminazione con l'introduzione del criterio di genere prevalente per l'attribuzione di titoli di riserva. Con questi due provvedimenti veniamo incontro ai giovani che vogliono entrare a far parte della nostra organizzazione e alle amministrazioni, con strumenti più veloci, semplici ed efficaci.

La digitalizzazione ha un ruolo centrale nel PNRR e la PA rappresenta l'ambito di caduta più rilevante ove porre in essere tale transizione. Eppure, oltre che una criticità legata all'infrastrutturazione del Paese, scontiamo oggi un limite legato alle competenze digitali, in considerazione anche dell'età media dei dipendenti della PA locale e dei precedenti limiti alla spesa per la formazione. Come ritiene di intervenire per poter garantire una transizione efficace?

La profonda evoluzione in atto, accelerata dagli eventi degli ultimi tre anni, delinea scenari socio-economici molto diversi dal passato e in continuo sviluppo. In questo cambiamento epocale, le nostre organizzazioni non possono che raccogliere la sfida, per rivendicare il proprio ruolo centrale, essere al passo con le crescenti esigenze di cittadini e imprese ed essere capaci di rispondere con efficienza ed efficacia. Non a caso la transizione digitale è uno dei pilastri per le strategie di rilancio delle economie europee e il nostro PNRR destina circa il 27% a investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali finalizzati a promuovere la competitività del sistema Paese. Tra queste risorse, circa 6,14 miliardi di euro sono destinati in maniera specifica a interventi volti a trasformare la Pa in chiave digitale. Le azioni che stiamo mettendo in campo partono proprio da queste considerazioni. La tecnologia, da sola, non è però sufficiente per garantire questo processo di trasformazione imprescindibile e non più rinviabile. Oggi abbiamo l'opportunità di valorizzare meglio le nostre persone, accompagnandole nel raggiungimento di quella cultura digitale che porta con sé concetti quali passione, competenza, consapevolezza dei ruoli, orientamento ai risultati e senso di appartenenza. La formazione rappresenta in questo scenario una leva fondamentale per accompagnare le nostre persone verso questo cambiamento. Triplicare il tempo medio dedicato alla formazione, corsi di aggiornamento, piani personalizzati, la possibilità di valutare e misurare il proprio percorso formativo e i progressi raggiunti sono gli strumenti su cui dobbiamo investire unitamente a vantaggi professionali e percorsi di carriera. Ma digitalizzazione significa anche rendere più semplice e veloce l'accesso ai servizi da parte di cittadini e imprese. Con l'uso di applicativi digitali per la fruizione di servizi alle imprese come gli sportelli Suap-Sue, o i sistemi d'identificazione digitale per l'accesso ai servizi delle PA, o i pagamenti digitali come pagoPA. L'obiettivo è rendere progressivamente digitali tutti i servizi della PA attraverso app, piattaforme e sistemi di identificazione digitale. Abbiamo compiuto passi enormi, oggi molti servizi sono online, ma dobbiamo e possiamo fare ancora di più.

Le aziende, insieme ai Comuni e a tutti gli enti che operano sui territori, rappresentano un soggetto importantissimo per vincere la sfida del PNRR. Per garantire trasparenza e certezza negli obblighi di controllo il suo Ministero ha un piano ben preciso, nel segno della semplificazione, delle azioni premianti, e si dà anche "diritto all'errore". Ci può spiegare meglio a quale risultato potremo ambire grazie a questo nuovo approccio?

Le misure puntano a semplificare gli adempimenti amministrativi connessi allo svolgimento delle attività di impresa per offrire servizi sempre più efficienti e in tempi più rapidi. Si tratta di un lavoro sinergico con amministrazioni e associazioni di categoria che ha l'ambizione di realizzare il principio del "once only', secondo il quale le pubbliche amministrazioni non possono chiedere all'impresa dati già in loro possesso. Vogliamo potenziare lo strumento del fascicolo informatico d'impresa per rafforzare il coordinamento tra enti e alleggerire le procedure, razionalizzare i controlli rendendoli più efficaci e superando le sovrapposizioni in un'ottica che mira ad accrescere la trasparenza, a incidere sui fenomeni corruttivi e a migliorare la competitività e lo sviluppo dei territori. Inoltre, attraverso il "diritto all'errore" formale, sanabile senza sanzione, che non pregiudica in alcun modo l'interesse pubblico, si vuole intraprendere la strada della fiducia che rovescia il principio sanzionatorio in favore di un approccio basato sulla collaborazione. Un cambiamento che avvicina le imprese e migliora la pubblica amministrazione.

Ministro Zangrillo, come si rende realtà il sogno di una PA vicina ai cittadini, veloce, efficiente e soprattutto non ingessata nella rete della burocrazia?

Per compiere il percorso di crescita verso un'Italia sempre più moderna, snella e competitiva, semplificare e sburocratizzare sono elementi essenziali. La burocrazia deve tornare al servizio di famiglie e imprese per consentire loro di dialogare in modo agevole con le organizzazioni pubbliche. Liberarci dalle lungaggini e dalle complicazioni burocratiche, non solo ci agevola la vita, ma ci permette, soprattutto, di recuperare risorse da destinare agli investimenti e assicura una trasparenza dell'azione amministrativa indispensabile per assumere qualsiasi decisione. Innescare e gestire processi innovativi in questa direzione significa creare, in modo sostenibile, nuovi servizi, riprogettare processi organizzativi e ripensare quelli già esistenti. La semplificazione di 600 procedure, e la digitalizzazione dei servizi sono gli strumenti che stiamo mettendo in campo. Questa spinta non si esaurisce a Roma, tra i palazzi ministeriali. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per una Pubblica amministrazione che funzioni, che guardi al futuro vincendo le sfide che abbiamo di fronte, riuscendo ad essere capaci di garantire al Paese, alle sue persone, ma soprattutto ai più giovani, opportunità migliori, una nuova centralità e una maggiore partecipazione nel quadro di questa importante e delicata transizione.