Zangrillo: "A Lucca per una burocrazia alleata di cittadini e imprese"

25 settembre 2023

“Siamo all’ottavo appuntamento di un percorso a cui teniamo molto, perché semplificare la burocrazia significa accelerare quel processo di modernizzazione e di innovazione della PA che è un elemento abilitante per il funzionamento della macchina statale”. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha aperto così a Lucca la tappa odierna di ‘Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori’, il percorso di ascolto nelle realtà territoriali nato con l’obiettivo di raccogliere le indicazioni e le proposte di istituzioni, amministrazioni e stakeholder.

“La vera novità di questo approccio alla semplificazione sta nel metodo – ha aggiunto il ministro Zangrillo –. Abbiamo condiviso l’idea che sia necessario realizzarla non con una dinamica da laboratorio, chiusi nei nostri uffici romani, ma cercando invece l’ascolto, per comprendere le priorità e condividere le soluzioni più opportune a realizzare questo importante obiettivo”.

Il Pnrr prevede 600 semplificazioni entro giugno 2026, le prime 200 entro il 2024, che il ministro Zangrillo ha chiesto di anticipare di un anno, alla fine del 2023: “È una sfida molto rilevante, complessa, ma necessaria – ha aggiunto – se vogliamo guardare al futuro del nostro Paese con fiducia. Dobbiamo essere capaci di semplificare tutte le complessità che nel tempo sono diventate complicazioni e tornare così ad avere una burocrazia che non sia più percepita come un ostacolo ma alleata di cittadini e imprese”.

Ad accogliere il ministro Zangrillo nella splendida cornice del Palazzo Ducale, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il presidente della Provincia, Luca Menesini, e il sindaco di Lucca, Mario Pardini.

Per il sindaco Pardini, “partire dall’ascolto dei territori e degli enti locali, che rappresentano il ‘front office’ più diretto con i cittadini, è un approccio che appare come particolarmente efficace nel portare a decisioni capaci di incidere positivamente sullo sviluppo delle nostre comunità. Non dobbiamo pensare a un’Italia a due velocità, in cui il settore pubblico appaia ingiustamente in contrapposizione a quello privato, perché, in questo percorso, siamo tutti chiamati a produrre valore aggiunto per i cittadini, che devono sentirsi il più possibile vicini alle istituzioni. E il miglior modo di farlo è proprio quello di semplificare”.

Secondo il presidente della Provincia Menesini, “è davvero positivo che questo percorso di confronto vada avanti con il coinvolgimento degli enti territoriali e anche delle Province in particolare, per le quali, stando alla mia esperienza di amministratore, posso dire che molto è stato fatto nel senso di incentivarne il ruolo di ‘motore’ di sviluppo locale e di semplificazione. Le Province rappresentano realtà istituzionali che possono dare un grande contributo per l’accesso dei cittadini a servizi pubblici di sempre maggior qualità. Adesso, però, dobbiamo avere il coraggio di fare di più e agire sull’alleggerimento reale delle pratiche burocratiche, per un efficace flusso di risorse, comprese quelle dei fondi europei, sulla qualificazione del personale e per un ripensamento dell’assetto di riforma istituzionale di questi enti”.

Il presidente della Regione Giani ha evidenziato come quella della semplificazione sia “una sfida che è tra le più importanti tra quelle che deve affrontare il nostro Paese e che deve impegnare e coinvolgere tutti, al di là delle appartenenze e delle diverse opinioni. L’obiettivo del PNRR per 600 procedure su cui intervenire è un dovere a cui rispondere anche facendo tesoro dell’esperienza diretta degli enti territoriali. C’è l’esempio dei casi di commissariamento, che dovrebbero rappresentare l’eccezione, e che si mostrano per paradosso come capaci di dare risposte in maniera più efficace rispetto a procedure ordinarie troppo lente e farraginose. Assistiamo inoltre alla tendenza legislativa a trasferire sulla dirigenza delle amministrazioni responsabilità che dovrebbero essere primariamente di tipo politico. Dovremmo fare di tutto per ridurre le possibilità di rinvio nei processi decisionali. L’obiettivo deve infatti essere quello della massima fluidità dei procedimenti, sfruttando in particolare tutte le potenzialità offerte dalla digitalizzazione”.