Smart working, per i genitori una corsia preferenziale

Caro direttore, il lavoro agile è un modello che, nel pubblico come nel privato, è entrato a far parte dell'organizzazione di quasi tutte le realtà. Nel pubblico impiego la sperimentazione era stata avviata ben prima della pandemia. E' chiaro che nella fase emergenziale c'è stata la necessità di un uso più capillare, anche in deroga agli accordi di lavoro. Era necessario affrontare una pandemia, tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori e nello stesso tempo garantire i servizi. Adesso il contesto è cambiato, non dobbiamo più fronteggiare una situazione emergenziale, possiamo tornare a gestire le esigenze del Paese con strumenti ordinari, tutelando quelle categorie più a rischio, ed è quello che abbiamo fatto. In manovra di bilancio abbiamo rivolto un'attenzione particolare ai soggetti fragili prorogando fino al 31 marzo il ricorso allo smart working semplificato, ma manteniamo per tutti gli altri lavoratori la possibilità di utilizzarlo in via ordinaria. Nella Pa, è regolato dai contratti nazionali 2019-2021 e potrà continuare ad essere svolto secondo le esigenze organizzative delle singole amministrazioni, tant'è che nel 2023 avremo 680 mila lavoratori "agili" rispetto ai 570 mila di quest'anno. Per i genitori con figli under 14 non è stata prorogata la norma speciale prevista in pandemia. Non ce n'era bisogno, le lezioni ora sono tutte in presenza, un segnale positivo di ritorno alla normalità. Va sottolineato comunque che per i genitori di under 14 è prevista una corsia preferenziale, proprio per una maggiore conciliazione vita-lavoro. Lo smart working è uno strumento innovativo e riconoscerlo non vuol dire concedere una semi-vacanza ai dipendenti. La dialettica non si fermi a più o meno smart working, sarebbe riduttivo. Il vero obiettivo è renderlo pienamente efficace, senza pregiudicare i servizi ai cittadini. La ringrazio per l'opportuno chiarimento.
Paolo Zangrillo
Ministro per la Pubblica Amministrazione