Corriere della Sera - Fabio Savelli

Il dialogo con i Comuni per spingere il Pnrr

30 dicembre 2022

Il ministro Zangrillo: lavoro agile, opportunità da usare

 

Mancano almeno 15mila professionisti nella pubblica amministrazione. Il rischio è che i progetti del Pnrr non vengano portati a termine?
«No, perché il Dipartimento ha già profuso uno straordinario sforzo nelle attività di reclutamento per le professionalità utili all'attuazione del Pnrr, con l'assunzione di circa mille esperti e di 2.800 tecnici - risponde Paolo Zangrillo, ministro per la pubblica amministrazione -. Intensificheremo ulteriormente questo impegno, ricorrendo ad assunzioni ordinarie e straordinarie, oltre al conferimento di incarichi professionali a valere sulle risorse dello stesso Pnrr e all'ulteriore potenziamento delle attività di assistenza tecnica».

Sarebbe favorevole ad una selezione per profili di alto livello in deroga al tetto degli emolumenti della Pa?
«Un primo passo è stato compiuto attraverso il Portale unico inPA, uno strumento digitale, obbligatorio per tutte le assunzioni. Il bando per il nuovo corso-concorso della Sna per la selezione di 352 allievi dirigenti prevede per la prima volta criteri in grado di valutare oltre alle nozioni tecniche anche capacità manageriali, attitudini e motivazioni individuali».

Turn over, a che punto siamo?
«Sono state previste nel 2023 156.400 assunzioni, poco meno delle 157.600 del 2022. Stiamo parlando di due anni che passeranno alla storia come quelli di maggiore espansione della Pa per le assunzioni previste dal Pnrr, per un totale di circa 14mila posti messi a bando. A fine novembre ho firmato il decreto per l'avvio delle procedure di reclutamento di oltre 11 mila unità di forze di polizia e di vigili del fuoco. La stessa legge di Bilancio prevede alcune migliaia di assunzioni: mille per la polizia penitenziaria entro il 2026, 800 per il ministero di Giustizia, 520 per il ministero degli Esteri, 300 per quello dell'Agricoltura» .

Archivierete la Spid e l'app Io che però è stata scaricata da milioni di persone?
«Nessuna archiviazione di ciò che funziona. L'obiettivo è quello di migliorare il rapporto tra pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese utilizzando servizi digitali all'avanguardia, come lo Spid.
Per questo vogliamo ampliare gli strumenti a disposizione dei nostri utenti e, laddove possibile, migliorarli».

Il suo collega Guido Crosetto ipotizza di licenziare chi blocca gli appalti per timori di danni erariali.
«Io non penso che ci siano funzionari che dolosamente bloccano le opere, che pongono degli ostacoli agli appalti, semmai c'è un tema di responsabilità. Dobbiamo lavorare su due fronti: far crescere la consapevolezza delle responsabilità che devono assolvere, riformando però anche la normativa sull'abuso di ufficio. E poi misurare correttamente le performance delle persone della Pa, instillando la cultura del risultato. Una organizzazione che vuole essere attrattiva non può rinunciare a premiare il merito».

Sul lavoro agile nella Pa non pensa che sia un'opportunità per far lavorare dall'estero e da remoto i talenti?
«Dobbiamo lavorare sulla valorizzazione del capitale umano. Il lavoro agile offre delle oggettive opportunità.
Deve essere adottato però con determinati presupposti. Bisognare avere obiettivi quantificabili, misurare la produttività del personale senza far scendere le performance verso il cliente finale, che è il cittadino.
Ho avviato un gruppo di lavoro al ministero per raccogliere le migliori idee che abbiamo» .

Quali azioni prevedete per un maggiore dialogo con gli enti territoriali?
«Ho una grande sensibilità su questo. Ho lavorato a stretto contatto con sindaci, segretari comunali. La Pa non è solo amministrazioni centrali e ministeri ma è soprattutto gli enti territoriali. Abbiamo l'obiettivo di semplificare 600 procedure amministrative col Pnrr, per questo serve un livello di condivisione adeguato con i territori. Un dialogo diretto che il 9 gennaio parte da Perugia con 'Facciamo semplice l'Italia', un percorso lungo il Paese per incontrare le amministrazioni locali.
E' sui territori che si svolge l'azione amministrava ed è da lì che dobbiamo partire. Uno dei temi centrali, già condiviso con l'Anci, riguarda i segretari comunali, una figura centrale nelle amministrazioni locali.
Solo il 10% dei comuni con meno di 5mila abitanti ne ha uno.
E' una grande criticità su cui siamo intervenuti con un primo intervento in manovra» .

Perché non usare i 660mila occupabili del Reddito di Cittadinanza?
«Auspico che ci sia la possibilità di mettere a disposizione delle amministrazioni anche alcuni di loro ma vanno opportunamente formati coinvolgendo anche le agenzie private del lavoro. Per migliorare l'incrocio tra domanda e offerta non possiamo focalizzarci solo sui centri pubblici per l'impiego perché così ci illudiamo, ci vorrebbero anni e miliardi. Serve una partnership con le 2500 agenzie private che hanno network e competenze consolidate» .