Relazione Cnel, Brunetta: “Capitale umano al centro della rivoluzione in corso nella Pa. Per le semplificazioni priorità a disabili e fragili”

22 aprile 2022

“La Relazione del Cnel riconosce l’investimento sul capitale umano pubblico avviato con decisione nel 2021 e proseguito nel 2022 con il lancio di un grande piano strategico di formazione per tutti i dipendenti pubblici, che ha a disposizione due miliardi di euro fino al 2026 e insiste molto sul potenziamento delle competenze digitali, in collaborazione con le più grandi piattaforme tecnologiche mondiali. Potremmo parlare di un capitale umano in ‘mutazione strutturale’ perché abbiamo sbloccato il turnover e i concorsi, rendendo disponibili 45mila posizioni soltanto nella seconda metà del 2021, perché abbiamo rinnovato i contratti di lavoro, perché abbiamo consentito alle amministrazioni locali di tornare ad assumere e dotarsi di nuovo di tutto il capitale umano di cui hanno bisogno, sia per le attività ordinarie di reclutamento sia per quelle straordinarie necessarie per attuare il Pnrr”.

Lo ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intervenendo alla presentazione della Relazione 2021 del Cnel al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini.

 “Deve ancora partire l’onda di reclutamenti a termine in funzione degli investimenti del Piano”, ha continuato il ministro. “Sono state calcolate più di un milione di unità di lavoro a tempo determinato nell’arco dei prossimi cinque anni legate agli investimenti, a partire da quelli infrastrutturali, di rete, digitali. Il capitale umano, quello stesso capitale umano che ha dimostrato come nei momenti difficili non si possa prescindere dallo Stato e dalle sue articolazioni, è al centro della rivoluzione in corso nella Pubblica amministrazione”.

Semplificazioni per tutelare i più deboli

“Non possiamo prescindere dalla customer satisfaction, dalla soddisfazione di cittadini e imprese nei confronti dei servizi offerti dalle amministrazioni. Entro il 2026 il Dipartimento della funzione pubblica deve provvedere alla semplificazione di 600 procedure complesse che impattano sull’edilizia, sull’ambiente, sugli appalti, sulla vita quotidiana delle famiglie. Seicento procedure legate a tutti i gangli della vita economica e sociale del Paese. Io ho dato un’indicazione di priorità: partiamo dalla disabilità, partiamo dagli anziani, partiamo da chi non ha in mano la possibilità di affrontare o gestire la transizione digitale, di usare i servizi digitali. Rendiamo neutrale la disabilità nei confronti dell’accesso ai servizi pubblici: non ci deve essere differenza, non ci deve essere sovraccarico. L’innovazione non deve essere per pochi, non deve aggiungere barriere”.

“Il dovere di partire dai più deboli vale anche per le imprese. Dobbiamo pensare al mondo delle imprese piccole e piccolissime, che non hanno la capacità di gestire le masse di competenze che servono alla transizione digitale. Dobbiamo avere questa attenzione speciale, perché nessuno rimanga indietro.  Si fa innovazione, innovazione sociale, solo se la si fa tutti insieme, dimostrando grande capacità di giustizia sociale”.

La Relazione del Cnel

La Relazione del Cnel documenta, anche grazie alla collaborazione con il Dipartimento della funzione pubblica, le riforme approvate dal Governo e dal Parlamento, già in fase di attuazione. Tra di esse:

1.           semplificazioni procedurali
2.           piano per la formazione del personale della Pa
3.           potenziamento Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna)
4.           Piano integrato di attività e organizzazione (Piao)
5.           regole più stabili e trasparenti in tema di lavoro a distanza
6.           ripresa delle attività di contrattazione nel pubblico impiego.

La Relazione spiega che, da un lato, le regole concorsuali sono state semplificate e digitalizzate, con risultati positivi in termini di maggiore efficienza. Dall’altro lato, sono state introdotte norme che consentono al mondo delle professioni di lavorare più proficuamente nelle amministrazioni, specialmente in quelle locali.

La Relazione segnala la nascita del Portale inPA, punto di riferimento unico sia per le amministrazioni che pubblicano i bandi di concorso sia per chi è alla ricerca di informazioni sulle offerte di lavoro disponibili nella Pa. Il Cnel giudica positivamente anche il Piao, piano che nasce “dalla quadruplice esigenza di semplificazione programmatica del carico burocratico-adempimentale; di adeguatezza programmatica di obiettivi e indicatori, di integrazione programmatica tra strumenti, di finalizzazione programmatica verso la generazione di Valore Pubblico, anche nella prospettiva del benessere equo e dello sviluppo sostenibile”.

I fabbisogni di competenze del Pnrr saranno oggetto di una nuova stagione di reclutamento e di cambiamento generazionale all’interno della Pa. Al tempo stesso, la presenza di oltre tre milioni di dipendenti pubblici con un’età media fattasi nel corso del tempo molto elevata richiede investimenti maggiori nella formazione.

A questa esigenza intende rispondere il nuovo Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della pubblica amministrazione “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”, presentato a inizio 2022, che prevede consistenti interventi legati alla formazione universitaria (progetto “PA 110 e lode”) e una particolare attenzione alle competenze trasversali, in particolare quelle legate ai processi di trasformazione digitale (spesso le più carenti alla luce del richiamato invecchiamento medio del personale).

 

  • L'intervento del ministro Brunetta alla presentazione della Relazione 2021 del Cnel