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"Carriere e pagelle degli statali così introdurremo il merito"

Data 04/03/2025

Valutazioni di performance, più merito, funzionari assunti dagli istituti tecnici e circa metà degli avanzamenti di carriera in forma diretta. Il settore pubblico italiano è pronto per essere più attrattivo da domani. I rinnovi dei contratti? Con 20 miliardi di euro messi a disposizione e una congiuntura difficile, non comprendo le chiusure della Cgil». Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, vuole fornire un'attitudine manageriale alla gestione del personale statale. «E una questione cruciale per garantire più risultati, più efficienza ma anche più appeal da parte delle nuove generazioni», ragiona. Le idee non mancano, anche se la coperta è corta.

Oggi i dati macroeconomici su Pil e carico fiscale sono pesanti. La crescita cala, le tasse aumentano.

«Noi perseguiamo una politica fiscale prudente e cautelativa, volta a sostenere le fasce più deboli della popolazione. La situazione economica è complicata in tutta Europa, con grandi difficoltà condivise».

Gli imprenditori chiedono più certezze su un altro ambito: il fabbisogno statale. Che invece di scendere, sale.

«Abbiamo un tema di debito pubblico che riduce in modo significativo gli spazi di manovra. E’ evidente. Ma abbiamo anche un tema di produttività, per riguadagnare competitività a livello globale. Sono questioni da affrontare ora, come stiamo facendo».

Come?

«Vogliamo aumentare l'attrattività verso le nuove generazioni. Attraverso il digitale, per esempio. E dobbiamo farlo, perché da qui al 2032 perderemo un milione di persone che maturano i requisiti per la pensione».

Un turnover enorme. Come fare?

«Con un ripensamento dei processi concorsuali. Nel 2020 il tempo medio di durata dei concorsi pubblici era di 780 giorni. Impossibile per un giovane che entra sul mercato del lavoro aspettare così tanto».

E oggi?

«Il portale "inPA", totalmente digitale e accessibile da app su smartphone, è la porta di accesso alla pubblica amministrazione. Oggi sono registrate oltre 2 milioni di persone, di queste quasi il 50% è under 40. Anche grazie a questo strumento nell'ultimo biennio abbiamo inserito oltre 350 mila persone. Nel 2024 abbiamo pubblicato oltre 22 mila bandi per più di 340 mila posizioni».

Come agire?

«La scorsa settimana è stato approvato in Consiglio dei ministri un decreto-legge per il rafforzamento delle amministrazioni. Tra le varie novità prevediamo la possibilità per i giovani che escono dagli ITS Academy di entrare nella pubblica amministrazione come funzionari per poi poter acquisire la laurea grazie al programma "PA 110 & lode" del Dipartimento della funzione pubblica».

In che senso?

«Vogliamo gestire il personale in modo differente. Primo, con le valutazioni. Secondo, con una maggiore responsabilizzazione dei dirigenti. Come si entra nella PA?»

Con un concorso.

«Esatto. Questo sistema però ha portato a conseguenze drammatiche dal punto di vista dell'efficacia della gestione del capitale umano. Chi ha la possibilità di studiare, progredisce. Ma non sempre è il migliore su un piano operativo».

Cambierà la progressione interna, che sarà basata sul merito e non solo sull'anzianità?

«Secondo la Corte dei Conti il 98% dei dipendenti pubblici sono autovalutati come "eccellenti". Una narrativa che purtroppo non è così condivisa con la cittadinanza. Nel prossimo futuro non sarà più così. Introdurremo una valutazione per obiettivi, che terrà conto non solo della performance ma anche dei comportamenti organizzativi, ovvero le soft skills. Ma poi ci sarà un affiancamento fra concorsi e progressione».

Ci dica di più.

«Circa metà degli avanzamenti sarà sempre con concorsi, ma ci sarà un affiancamento con il singolo dirigente che potrà proporre un suo collaboratore per uno scatto di carriera. Il tutto, in questo caso, sarà sottoposto a una commissione interna, con una verifica esterna, che però sarà sottoposta a sorteggio. Un modello che può essere virtuoso».

I contratti scaduti?

«Abbiamo chiuso quello delle funzioni centrali senza la firma di Cgil e Uil. Abbiamo chiuso anche per il comparto Sicurezza e Difesa. Oltre 600 mila contratti rinnovati. E abbiamo avviato il dibattito sulla Scuola, con primi riscontri positivi. Di contro, ci siamo fermati sulla Sanità, che Cgil e Uil non hanno voluto firmare. E lo dico apertamente: lo considero un vulnus nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore di estrema gravità».

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha detto che gli adeguamenti salariali per i dipendenti pubblici non sono stati parametrati all'inflazione.

«Per la prima volta della storia repubblicana il governo ha stanziato in due leggi di Bilancio, nel 2023 e nel 2024, circa venti miliardi di euro per i contratti dei dipendenti pubblici. E’ giusto affermare che la proposta dell'esecutivo sul rinnovo dei contratti non recupera il potere d'acquisto perso per il picco dei rincari. Ma avremmo dovuto stanziare circa 32 miliardi di euro».

Una legge di Bilancio, in pratica.

«Mi incuriosisce la chiusura della Cgil, e a rimorchio quella della Uil, perché contestano che questi incrementi non sono abbastanza. Valgono il 6,5% per il 2022-2024 e per il 7,5% per il 2025-2027. Con un recupero del potere d'acquisto al 13%. In un periodo in cui il tasso d'inflazione è sotto controllo».

Un capitolo che sta a cuore di molti è il lavoro agile. Si continuerà così?

«Da noi, senza dubbio. Il cosiddetto smart-working è imprescindibile per i giovani, ma non solo. Non faremo marcia indietro. Oggi c'è una sensibilità diversa che deve essere rispettata. Lavorare per obiettivi e con fiducia reciproca si può e si deve fare. E’ uno strumento eccezionale».

I numeri chiave
La pubblica amministrazione in Italia
(dati Inps relativi al 2023, aggiornamento al novembre 2024)

 

Numero lavoratori nell'anno

Retribuzione media annua (in euro)

N. medio giornate retribuite nell'anno

Amministrazioni Centrali, Magistratura e Autorità Indipendenti

193.887

46.043

294

Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni)

554.076

31.259

292

Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco

519.461

46.649

298

Scuola

1.445.831

25.777

264

Servizio Sanitario

738.479

41.535

299

Università ed enti di ricerca

141.709

50.288

298

Altro

90.064

43.252

290

TOTALE

3.683.507

35.141

284

Fonte: INPS