"Per i magistrati promozioni sul merito. Tetto ai manager pubblici"
Una «riforma del merito anche per i magistrati» che ne decida carriere e promozioni. Un nuovo tetto a 360mila euro per i manager pubblici, dopo la sentenza della Consulta. Un portale sulle semplificazioni, per «dare sostanza al principio della trasparenza». E un invito al segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri: «Se firma i rinnovi 2022-2024 scuola ed enti locali entro due mesi apriremo le trattative per il triennio 2025-2027». Alla riapertura della stagione autunnale, e in vista della manovra 2026, il ministro della Pa Paolo Zangrillo fa il punto sugli obiettivi del governo per il pubblico impiego.
Ministro, serve una riforma del merito anche per i magistrati?
«Io penso di sì, perché non è possibile che risultino tutti eccellenti. Ma spetta al ministro Nordio decidere».
Come si sta muovendo il governo dopo lo stop della Consulta al tetto di 240 mila euro?
«La sentenza dispiega già il suo effetto e stabilisce il nuovo tetto a 311.000 euro: con l'indicizzazione potrebbero arrivare a circa 360 mila euro, a condizione che il meccanismo abbia un effetto retroattivo. Attenzione però, non ci saranno incrementi per tutti i dirigenti pubblici, ma solo per chi aveva visto decurtato il proprio stipendio in base al precedente tetto. Insomma, parliamo al massimo di una decina di figure. Sarà poi la nuova legge di bilancio a individuare lo strumento necessario per ulteriori interventi (Dpcm o Direttiva)».
Che tipo di interventi?
«Dovremmo cercare di graduare gli aggiornamenti retributivi. Non è possibile che un dirigente di secondo livello abbia la stessa retribuzione di un dirigente di primo livello che ha un ruolo e un rischio più complessi. L'ho accennato al ministro Giorgetti quando ci siamo incontrati per la manovra, c'era anche la Ragioneria: ci siamo dati un nuovo appuntamento per cercare di costruire un percorso per definire le regole a valle della relazione tecnica».
Come funzioneranno i nuovi tetti?
«Per i dirigenti di prima fascia, il tetto è quello del primo presidente della Corte di Cassazione. Il tema è graduare da lì in giù. Il decreto arriverà tra metà settembre e ottobre».
Arriveranno risorse per la Pa con la manovra?
«Qualche idea a Giorgetti gliel'ho data. Non ho nulla da avanzare come richiesta per il rinnovo dei contratti perché i 20 miliardi che abbiamo stanziato tra il 2023 e il 2024 ci consentono di gestire le tre tornate, dal 2022 al 2030. Per quel che riguarda gli altri incentivi, che riguardano tutti, possiamo pensare alla detassazione dei premi di produzione e degli straordinari, oltre a cercare di eliminare i contributi per le retribuzioni fino a nove euro l'ora, ma bisogna trovare un equilibrio».
Rimangono comunque forti squilibri, soprattutto tra funzioni centrali ed enti locali.
«Tra le richieste che ho fatto a Giorgetti c'è quella di creare un fondo per migliorare la perequazione tra enti locali e
ministeri centrali».
Il contratto degli enti locali, oltre a quello della scuola, è ancora in attesa del rinnovo 2022-2024.
«Per raggiungere la maggioranza serve la firma di almeno uno dei due sindacati che finora si sono opposti, la Cgil e la Uil».
Il segretario della Uil Bombardieri si è detto disposto a firmare se vengono anticipate almeno una parte delle risorse del
triennio 2025-2037.
«Non possiamo farlo per legge. Ma assicuro a Bombardieri che se firmano il contratto, entro due mesi arriverà all'atto d'indirizzo e si apriranno le trattative per il prossimo rinnovo, e le risorse 2025-2027 verranno erogate per intero, non in parte come chiede lui ora, con un aumento complessivo del 13%».
Basterà per rendere attrattivo il posto pubblico?
«Negli ultimi mesi abbiamo bandito due concorsi, uno per il reclutamento di 2970 funzionari e assistenti di giustizia, per il quale sono arrivate 275 mila iscrizioni, e l'altro per l'Agenzia delle Entrate, quasi 100 mila candidature per 2700 posizioni. I160% dei candidati ha meno di 40 anni».
Sì ma sono qualifiche giuridiche. La difficoltà maggiore per la Pa è reclutare profili tecnici.
«Nel decreto legge Pa abbiamo previsto la possibilità per le amministrazioni di selezionare, attraverso concorso, i diplomati degli Its Academy come funzionari. Si tratta di una sostanziale novità perché fino a oggi l'ingresso in questa categoria era riservato solo a chi era in possesso di una laurea. Ai diplomati degli ITS Academy offriamo, in un primo momento, l'assunzione a tempo determinato, con l'opportunità di proseguire la carriera nel pubblico impiego, conseguendo la laurea con il programma Pa 110 e lode e ottenendo una valutazione positiva del lavoro svolto».
Come procedono le semplificazioni?
«Non solo esistono, ma sono operative. E la novità è che dalla fine di questo mese sarà possibile consultarle con pochi click, attraverso il portale "Italia semplice", che verrà diviso per settori produttivi, permettendo di conoscere le 357 procedure sulle quali siamo già intervenuti».
Quali saranno i prossimi passi?
«A fine mese presenteremo un decreto legge che tiene conto delle segnalazioni che abbiamo ricevuto attraverso la consultazione pubblica avviata all'inizio di quest'anno, e dell'iniziativa "Facciamo semplice l'Italia", che finora si è svolta in 18 Regioni, facendoci incontrare associazioni di categoria e rappresentanti delle imprese. Tra le semplificazioni che abbiamo scelto, ritenendole più urgenti, c'è la proposta di durata illimitata della carta d'identità per gli ultrasettantenni, che hanno difficoltà a prenotarsi e a fare la fila negli uffici. Un'altra novità è sulla dichiarazione Isee: non sarà necessario ripresentarla più volte in uffici diversi, verrà condivisa dai
database pubblici. Per i malati cronici inoltre ci sarà la possibilità di utilizzare la stessa ricetta per 12 mesi, senza dover chiedere rinnovi frequenti al proprio medico di base».